Nonna Irene realizzava questo primo piatto della sua famiglia di origine austro ungarica in ogni stagione e per ogni circostanza. La particolarità era che formava degli gnocchi grandi come palle da tennis rendendo difficilissimo ai commensali il loro consumo senza l’uso del coltello.
Un ricordo vivido come fosse ieri è quello di un pranzo pasquale in cui uno zio mangiava con tanto gusto i knödel da risucchiare con giubiloso rumore il brodo. Noi bambini non potevamo riderne e forse per questo è rimasto così impresso nella mia memoria.

Knödel di Nonna Irene

  • Tempo di preparazione: 40 minuti
  • Dose per 4-6 persone
  • Difficoltà: Facile

  • Ingredienti
  • 1 litro di brodo di carne
  • 400 gr di pane raffermo del tipo casareccio
  • 1 cipolla
  • 100 gr di speck
  • 2 uova
  • 2 cucchiai di farina 00
  • 200 ml di latte
  • Prezzemolo ed erba cipollina tagliati finemente q.b.
  • Sale, pepe e noce moscata q.b.
  • Una noce di burro
  • Parmigiano grattugiato q.b.
  1. Preparazione
  2. Tagliare lo speck a dadini.
  3. Tagliare finemente la cipolla.
  4. In un tegame far appassire la cipolla nel burro per circa dieci minuti a fuoco dolcissimo. Gli ultimi minuti unire lo speck per farlo solamente ammorbidire. Far raffreddare.
  5. Intanto tagliare il pane a dadini e metterlo in una ciotola.
  6. Aggiungere il latte, le uova, la cipolla, lo speck, il prezzemolo. Condire con sale, pepe e noce moscata. Mescolare a lungo finché non si sia amalgamato. Far riposare l’impasto per una mezz’ora.
  7. Prendere con un cucchiaio un poco di impasto e formare delle polpettine di 5-6 cm l’una.
  8. In un pentolino i canederli per una decina di minuti.
  9. Servirli caldi con mestoli di brodo e parmigiano grattugiato.

Piccoli segreti per il successo del piatto:

  •  Il pane raffermo deve essere di buona qualità.
  • Aggiungere altra farina se l’impasto risulta troppo molle, oppure poco latte se invece troppo duro.
  • Non lessare mai i canederli nel brodo di servizio altrimenti questo diventa torbido (come è successo a me per fare la fotografia!). Cuocerli sempre separatamente in poco brodo di cottura e poi servirli con il brodo chiarificato
  • Per la ricetta del brodo di carne guardare qui

 la casa ad Admont della famiglia Franz. In fotografia da destra il fratello di Nonna Irene Bepi e suo padre Guido