La prima ricetta di gnocchi codificata giunta fino a noi è quella degli “gnocchi di formaggio” e si trova in un manoscritto trecentesco conservato a Bologna.
Prevedeva pochissimi ingredienti: “cascio fresco”, tuorli d’uovo e farina. Aveva probabilmente una consistenza molto più morbida, e quindi veniva cotto prendendo l’impasto a cucchiaiate prima di gettarlo in acqua bollente, e veniva condito con il solo formaggio grattato.
All’epoca, e fino alla fine del Rinascimento, venivano chiamati maccheroni, come tutta la pasta.
Boccaccio ne fa ode:

“…in una contrada che si chiamava Bengodi, nella quale si legano le vigne con le salsicce, e avevasi un’oca a denaio e un papero giunta, ed eravi una montagna tutta di formaggio parmigiano grattugiato, sopra la quale stavan genti che niuna altra cosa facevan che far maccheroni e raviuoli, e cuocergli in brodo di capponi, e poi gli gittavan quindi giù, e chi più ne pigliava più se n’aveva; e ivi presso correva un fiumicel di vernaccia, della migliore che mai si bevve, senza avervi entro gocciol d’acqua”

Ebbene si, gli gnocchi di patate sono forse la versione più recente di piatti antichissimi.
Io utilizzo la ricetta molto facile di mia zia Paola. Lei li condisce con una salsa di pomodoro. Io li preferisco conditi con ricotta e tartufo nero come fanno a Roccamandolfi in Molise. Oppure c’è sempre il classico burro fuso con salvia e una montagna di grana!

Gnocchi di ricotta di zia Paola

  • Tempo di preparazione: 20 minuti
  • Dose per 4 persone
  • Difficoltà: Facile

  • Ingredienti
  • 300 gr di ricotta
  • 200 gr di farina 00 (+ altra farina per la spianatoia)
  • 80 gr di grana grattugiato
  • 1 uovo
  • Sale q.b.
  1. Preparazione
  2. Mettere in frigorifero la ricotta in uno scolapasta a perdere il siero per almeno due ore.
  3. Versare la ricotta in una terrina con la farina, l’uovo, il sale e il grana. Amalgamare gli ingredienti
    per rendere il composto uniforme, senza lavorare troppo. La pasta deve risultare liscia e non appiccicosa.
  4. Spolverare la spianatoia di farina. Lavorare un pezzo di impasto alla volta arrotolandolo come un filoncino dello spessore di un dito. Affettare gli gnocchi con un coltello o un tarocco allo spessore di due cm circa. Lasciar riposare gli gnocchi su un vassoio ben infarinato per almeno un’ora.
  5. Cuocerli in una pentola capiente con acqua bollente salata. Quando gli gnocchi vengono a galla scolarli con la schiumarola.
  6. Condirli e servirli caldi.

Piccoli segreti per il successo del piatto:

  • La ricotta di mucca è più neutra ma anche più acquosa. Io, da buona romana, preferisco quella di pecora.
  • Gli gnocchi vanno cotti immediatamente dopo essere stati fatti; un trucco però è quello di metterli nel congelatore e cuocerli da congelati. Attenzione a riporli nel freezer ben disposti su una teglia coperta di carta da forno per non farli attaccare gli uni agli altri.
  • Meglio cuocerli in un tegame largo, in modo che rimangono distanti, e con un bollore non troppo sostenuto.
  • Per la salsa di pomodoro aprire qui

 i cugini di mamma: da sinistra Silvana, Enrico, Paola e Aldo