Il Gulash di nonna rimane negli annali della mia infanzia. Lo proponeva a noi nipoti ogni settimana, anche in estate, accompagnato dalla polenta, che spesso era fritta.
Questa ricetta l’avrà imparata nel periodo triestino della sua giovinezza, perché è uno dei pochi piatti giuliani che faceva in un ricettario tipicamente romano-friulano.

Gulasch di nonna Irene

  • Tempo di preparazione: 3 ore
  • Dose per 4persone
  • Difficoltà: Facile

  • Ingredienti
  • 800 gr di muscolo di manzo
  • 6 cipolle bianche
  • 4 cucchiai di paprika dolce
  • 2 cucchiaino di paprika piccante
  • 1 bicchiere di vino rosso
  • 2 cucchiai di concentrato di pomodoro
  • 1 dado
  • Farina 00 q.b.
  • Timo, maggiorana e alloro q.b.
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale q.b.
  1. Preparazione
  2. Legare con uno spago il mazzetto aromatico.
  3. Tagliare la carne a pezzi non troppo piccoli. Asciugarla bene con un panno di carta alimentare e infarinala leggermente.
  4. In una casseruola di ghisa con l’olio far stufare a fuoco basso le cipolle affettate per una decina di minuti, aggiungendo acqua se necessario.
  5. Unire la carne, alzare la fiamma e far rosolare la carne mescolando spesso per non far attaccare nulla.
  6. Aggiungere la paprika dolce e piccante, il mazzetto aromatico e poi il vino rosso. Far sfumare il vino e mettere il concentrato, poca acqua tiepida fino a metà dell’altezza della carne e il dado.
  7. Mettere un coperchio e lasciar cuocere a fuoco dolce per circa due ore e mezza-tre. Salare.

Piccoli segreti per il successo del piatto:

  •  Le cipolle non devono assolutamente scurirsi in cottura per non risultare indigeste. Per comodità, io le tolgo quando faccio rosolare la carne e le unisco di nuovo al resto una volta che aggiungo il vino.
  • Questi pezzi di carne sono molto saporiti ma hanno bisogno di una cottura lenta e lunga perché sono ricchi di collagene che si scioglie grazie ad una cottura lunga e a fuoco dolce.
  •  Io uso sempre una casseruola di ghisa perché è ottima per le cotture prolungate.
  • Il vino deve essere di ottima qualità perché in cucina “quello che ce metti ce aritrovi”.

 Nonna in montagna con zia Lina e una coppia di amici