Altra perla della cucina giudaico romanesca.
Durante la Pasqua gli ebrei non possono assumere piatti lievitati e questa ricetta dolce infatti non prevede l’utilizzo del lievito.
La sua bontà è paragonabile alla facilità nella sua realizzazione.
Ottima per dessert dopo il pasto o come merenda. Non la trovo invece molto adatta per la colazione.
Torta di mandorle
- Tempo di preparazione: 60 minuti
- Dose per una teglia da 20 cm
- Difficoltà: Facile
- Ingredienti
- 4 uova
- 180gr zucchero
- 180 gr farina di mandorle
- 3 cucchiai di liquore maraschino
- Preparazione
- In una ciotola montare gli albumi e unire poco alla volta metà dello zucchero.
- In un’altra ciotola montare i tuorli con l’altra metà dello zucchero.
- Aggiungere ai tuorli montati il liquore e poi la farina di mandorle.
- Inserire gli albumi montati a neve con una spatola con movimenti delicati dal basso verso l’alto.
- Versare in una teglia imburrata e infarinata.
- Cuocere in forno preriscaldato a 160° per circa quaranta minuti. Sfornare e servire.
Piccoli segreti per il successo del piatto:
- Il maraschino non è sostituibile da altro tipo di liquore.
- Come prescrizione ebraica le uova vanno aperte separatamente una alla volta per controllare che siano “perfette”: bianche, senza impurità al loro interno e dal tuorlo di forma corretta. Solo a questo punto possono essere unite al resto dei tuorli e degli albumi.
- Converrebbe inserire gli albumi a neve in tre volte. Nella prima si possono mescolare anche con la frusta. Nel secondo e terzo inserimento invece il composto dovrebbe essere mescolato sempre più delicatamente.
- Non aprire il forno durante la cottura, se il composto risulta troppo scuro conviene abbassare la temperatura del forno di 10° circa. Una volta sfornata la torta tende leggermente a sedersi ma è normale.