Alla fine del 1867 i garibaldini a Roma stavano aspettando il momento giusto per far insorgere la città contro il governo papale.
Giuditta Tavani, giovane patriota, era solita ospitare i garibaldini e rifocillarli con deliziosi manicaretti. Una delle sue ricette più famose era il petto di vitello cotto al forno.
La storia non ebbe un buon epilogo, visto che 37 cittadini romani, compresa Giuditta, suo marito e suo figlio dodicenne, furono trucidati nel lanificio Ajani a Trastevere.
Questo piatto è decisamente desueto anche perché è raro trovare un macellaio che prepari il pezzo di carne adatto.
Per fortuna il mio lo fa!

Petto alla fornara a modo mio

  • Tempo di preparazione: 120 minuti
  • Dosi per 4 persone
  • Difficoltà: Facile

  • Ingredienti
  • 1,8 kg di petto di vitello disossato, legato e tagliato a fette da 450 gr l’una
  • 1 rametto di rosmarino
  • Alcune foglie di salvia
  • 2 spicchi di aglio
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • 4 patate
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale e pepe q.b.
  1. Preparazione
  2. Massaggiare la carne con poco olio, condirla con sale e pepe e lasciarla marinare con l’aglio, il rosmarino e la salvia fino a che non è a temperatura ambiente.
  3. Preriscaldare il forno a 150°.
  4. Prendere la carne e metterla in una teglia abbastanza stretta con l’olio e il vino.
  5. Cuocere in forno per un’ora rivoltando la carne dopo mezz’ora in modo da essere bagnata dal vino sui due lati.
  6. Intanto sbucciare le patate e tagliarle a pezzetti. Metterle a bagno in acqua fredda e poi lessarle per 20 minuti in acqua bollente.
  7. Scolarle e farle asciugare.
  8. Dopo un’ora circa aumentare la temperatura del forno a 200°. Cuocere la carne e le patate per almeno quaranta minuti, rivoltandole a metà cottura, fino a che non assumano un bel colore ambrato.

Piccoli segreti per il successo del piatto:

  • La marinata serve principalmente ad insaporire la carne e farla tornare gradatamente a temperatura ambiente.
  • Il petto di vitello è un taglio molto saporito ma considerato meno nobile perché contiene molti nervi e cartilagini.  Preferisco una cottura dolce iniziale per far sciogliere bene le cartilagini che a temperature troppo elevate diventerebbero gommose.
  • La ricetta tradizionale prevedeva il forno a legna. Purtroppo non ce l’ho. Ho quindi adeguato la temperatura del forno e i tempi di cottura. Sappiate che sono indicativi perché ogni forno è un mondo a sé.