Ero una bambina inappetente che amava pochi piatti. Sicuramente uno di quelli a me più graditi era la pastasciutta al sugo di pomodoro. Non c’è stato un pranzo della domenica senza un bel piatto di pasta e ancora mi ricordo quando papà citofonava all’ora di pranzo e gridava affamato “fai buttare giù la pasta!”
La storia della pasta è antica e controversa. Grazie agli americani e al film con Gary Cooper per anni si è creduto che la pasta fosse stata copiata dai Cinesi; nulla di più errato, è stata una idea geniale che è venuta in mente a due popoli lontani con materie prime simili ma distinte.
Già con gli etruschi si hanno testimonianze della realizzazione quotidiana della pasta. Nella Grotta Bella a Cerveteri, del X sec AC, sono dipinte le immagini degli strumenti di uso quotidiano utilizzati per produrre la pasta. Gli stessi latini ne erano ghiotti e ci sono varie testimonianze scritte sul laganum, da Orazio ad Apicio che nel suo “De re coquinaria” ne descrive minuziosamente i condimenti.
Gli unici popoli che dobbiamo invece ringraziare sono gli arabi che ci hanno insegnato ad essiccare la pasta nel XII sec e i peruviani che ci hanno “regalato” i pomodori.
La pasta secca italiana è realizzata con semola o semolato di grano duro.
La tipologia di grano duro più comune è la Senatore Cappelli che ha una storia affascinante perché frutto di un’“ibridazione” di grani di varia origine, alcuni autoctoni del sud Italia e altri dei paesi del bacino mediterraneo come la Tunisia.
Il senatore Cappelli dal nome il Senatore Raffaele Cappelli che ne finanziò la scoperta, è stato inventato da uno dei più grandi genetisti agrari italiani, Nazareno Strampelli, che non lo volle brevettare. Di lui non si ricorda la storia e le molteplici specie di frumento scoperte.
L’elenco delle ricette contiene ricette tipiche e ricette familiari. Mancano molti dei piatti della mia infanzia ma, onestamente, non me la sono sentita di includere le penne alla Vodka o i maccheroni al forno perché decisamente troppo pesanti per i gusti attuali. Ho inoltre inserito una pratica moderna: la mantecatura. Quando ero piccola il sugo si versava sugli spaghetti, i condimenti venivano aggiunti sempre sul piatto prima di servirlo. Oggi invece la pasta piace cremosa e quindi tutte le paste vengono “ripassate” in padella per finire la cottura in modo da far amalgamare il condimento con la pasta.